Settore Aerospaziale
Aerospaziale

Stampa 3D di un satellite, come CRP USA e Windform LX 3.0 hanno aiutato il Cube Sat OreSat0 della PSAS ad andare in orbita

Le parti, realizzate in Windform LX 3.0, sono: il gruppo porta antenna turnstile, il gruppo porta sensore stellare con elemento ottico e il gruppo porta batteria. Tutte queste parti hanno soddisfatto i requisiti estremi di vibrazione, degassamento e prestazioni termiche per l’orbita terrestre bassa.

Stampa 3D di un satellite, come CRP USA e Windform LX 3.0 hanno aiutato il Cube Sat “OreSat0” della Portland State Aerospace Society ad andare in orbita
In breve

Applicazione

Stampa 3D di parti di satellite, tra cui alcuni sottosistemi critici, capaci resistere a cicli di vuoto termico e test ambientali, con massa ridotta

Soluzione

Sinterizzazione Laser Selettiva e materiale composito caricato fibra di vetro Windform LX 3.0

Sfida

Costruire parti affidabili e funzionali, pronte per il volo in orbita e conformi agli standard di degassamento della NASA e dell’ESA. Capaci di rispettare i requisiti richiesti dalla Portland State Aerospace Society tra cui minor volume e massa, isolamento termico ed elettrico dei sistemi, elevata robustezza per resistere a test ambientali di vibrazione casuale 14 g

Caratteristiche dell'applicazione

Isolamento elettrico
Geometrie estremamente complesse
Da testare in campo
Rispetto dei requisiti di degassamento
Componente funzionale
Elevata robustezza
Leggero
Prestazioni analoghe a parti fatte con tecnologia tradizionale
Spessori sottili
Resistente a stress continui, accelerazioni, vibrazioni
Resistenza ai test di termovuoto
Resistente ad ampio spettro di temperature
Resistente agli urti
Adatto per lo spazio/al volo
Rigidezza
Resistenza a forti sollecitazioni meccaniche

Richieste del cliente

Customizzazione
Rispetto elevati standard di qualità dell'utilizzatore
Tempi di produzione dimezzati
Eliminazione costi attrezzaggio
Notevole precisione

Servizi offerti

Completa assistenza nell'ingegnerizzazione
Consulenza applicazioni critiche
Selezione della tecnologia e materiale idonei
Controllo e collaudo finali

Stampa 3D di un satellite, come CRP USA e Windform LX 3.0 hanno aiutato il Cube Sat “OreSat0” della Portland State Aerospace Society ad andare in orbita

Stampa 3D di un satellite, introduzione

“Stampa 3D di un satellite” è una locuzione sempre più utilizzata nei testi sullo spazio, soprattutto quando vengono descritte missioni che coinvolgono nanosatelliti o satelliti miniaturizzati . Sempre più spesso, infatti, ci si imbatte in frasi: “La rivoluzione dei piccoli satelliti o “nanosatelliti” è qui”. Infatti ora i satelliti con massa non superiore a 1 chilogrammo, come i CubeSats, hanno funzionalità che fino a poco tempo fa erano disponibili solo nei satelliti più grandi da 100 a 1.000 kg.

In anni recenti la stampa 3D professionale ha contribuito ad accelerare questa vera e propria rivoluzione, soprattutto nelle università.

I CubeSats sono stati lanciati da dozzine di paesi, atenei e aziende in tutto il mondo. Lo stato dell’Oregon, Stati Uniti, si è unito a loro di recente, grazie alla Portland State Aerospace Society (PSAS) che ha costruito OreSat0, il proprio sistema CubeSat, attualmente in orbita terrestre bassa. Questo risultato è stato possibile grazie all’utilizzo del materiale composito Windform LX 3.0 e della stampa 3D industriale nella creazione dei sottosistemi più critici.

Windform LX 3.0 ed il servizio di stampa 3D professionale sono stati forniti da CRP USA.

Il progetto OreSat

La Portland State Aerospace Society è un gruppo studentesco interdisciplinare open source che si dedica a progetti aerospaziali con sede presso la Portland State University di Portland, Oregon (Stati Uniti). Ad essa collaborano altre università dell’Oregon. I membri producono sofisticati razzi amatoriali, piccoli motori per razzi a combustibile liquido e nanosatelliti CubeSat.

Attualmente stanno lavorando a tre missioni satellitari che fanno capo al bus OreSat, una piattaforma “fai da te” poco costosa (per un satellite) utilizzata per la progettazione e la costruzione di CubeSat da 1U a 3U.

“OreSat – spiegano i membri della PSAS – è il nostro sistema CubeSat completamente open source, modulare e riutilizzabile, progettato per team educativi. OreSat utilizza un sistema “a gabbia” con schede, che consente di riutilizzarle in diverse missioni. Le schede comprendono tutto ciò che ti aspetti in un CubeSat: un computer di bordo con radio multibanda, un pacco batteria, un payload ottico, un ricevitore GPS e un primo sistema di determinazione e controllo dell’assetto (ADCS). I moduli solari sono montati all’esterno del telaio in alluminio, insieme alle antenne omnidirezionali dispiegabili.

OreSat0 è stato rilasciato in orbita terrestre bassa il 15 marzo 2021 e da allora sta operando con successo.

OreSat0.5 verrà lanciato nell’ottobre 2023 e OreSat1 verrà dispiegato dalla stazione spaziale internazionale all’inizio del 2024.

Faccia di chiusura inferiore -Z di OreSat0, il primo satellite dell’Oregon, nel centro di integrazione della Spaceflight contea di Kent, Seattle, USA. Courtesy PSAS
Faccia di chiusura inferiore -Z di OreSat0, il primo satellite dell’Oregon, nel centro di integrazione della Spaceflight contea di Kent, Seattle, USA. Courtesy PSAS

Il progetto

Compito della Portland State Aerospace Society è migliorare l’educazione degli studenti attraverso progetti pratici di ingegneria dei sistemi. Tutto è progettato, costruito e testato da team multidisciplinari di studenti: gli ingegneri meccanici lavorano sulla struttura, sulle termiche e sul CAD, gli ingegneri elettronici progettano i circuiti stampati PCB (schede standard a due e quattro strati) e gli studenti di informatica programmano Linux box e microcontrollori.

I membri PSAS aggiungono: “Ci sono pochissimi satelliti open source al mondo, e il nostro è probabilmente il più completo. Attualmente stiamo collaborando con altre quattro università nella costruzione di satelliti e stazioni di terra basate sui nostri progetti.”

Utilizzo della stampa 3D professionale e Windform

Prima di utilizzare la sinterizzazione laser selettiva e Windform LX 3.0 per alcuni sottosistemi di OreSat0, i membri della PSAS hanno usato altre tecnologie. “Abbiamo progettato e fabbricato le parti localmente utilizzando macchine FDM estremamente economiche, fino a quando non abbiamo prototipato un progetto che funzionasse. Siamo quindi passati alla tecnologia SLS, che ha funzionato molto bene. Ma non siamo riusciti a trovare materiali per SLS in grado di sopportare le temperature estreme e che fossero classificati per il vuoto secondo gli standard di degassamento della NASA e dell’ESA.

Quando abbiamo trovato il materiale composito Windform LX 3.0 di CRP Technology e CRP USA come fornitore, ci siamo entusiasmati! Windform LX 3.0 ha cambiato il nostro modo di progettare le parti del nostro satellite grazie alle sue caratteristiche: può essere utilizzato nello spazio; ha proprietà estremamente buone; è facile da lavorare; è di gran lunga superiore agli altri materiali per la stampa 3D con FDM, SLA e SLS che abbiamo utilizzato in precedenza.”

I sottosistemi OreSat0 stampati in Windform LX 3.0

Il team PSAS ha scelto di costruire i sottosistemi più critici in Windform LX 3.0, materiale rinforzato con fibra di vetro della gamma di materiali compositi Windform TOP-LINE per il processo di stampa 3D Powder Bed Fusion (nello specifico, la Sinterizzazione Laser Selettiva).

Sistema di dispiegamento dell'antenna turnstile tribanda

Tra i sottosistemi in Windform LX 3.0, vi è il sistema di dispiegamento – estremamente affidabile – dell’antenna turnstile (o “a tornello”) tri-banda.

Il sistema presenta 3 antenne separate (UHF a 436,5 MHz, banda L a 1,265 GHz e L1 a 1,575 GHz) ciascuna con 4 elementi; tutti e 12 gli elementi si dispiegano utilizzando monofili di nylon e un singolo resistore a fusione.

Secondo il team: “Non saremmo stati in grado di ottenere la densità di impaccamento di tre bande con quattro elementi ciascuna, se non grazie alla stampa 3D e al Windform LX 3.0. Non conosciamo nessun altro satellite con questo tipo di densità di potenza”.

Gruppo porta sensore stellare ed elemento ottico

Scheda del sensore stellare, in basso a sinistra il gruppo sensore e obiettivo della fotocamera con supporto realizzato in stampa 3D e nel materiale Windform LX 3.0. Courtesy PSAS
Star tracker with Windform LX 3.0 used in the camera lens and sensor assembly (the lower left part of the card) used for final development and integration testing. Courtesy PSAS

Utilizzando Windform LX 3.0, il team PSAS è stato in grado di montare il sensore stellare ed elemento ottico su una piccola scheda figlia mantenendo il gruppo compatto e con un fattore di forma di 10 mm d’altezza.

Pacco batteria

Il gruppo porta batteria di OreSat0 realizzato in stampa 3D e nel composito Windform LX 3.0 prima di essere montato sulla scheda. Courtesy PSAS
Il gruppo porta batteria di OreSat0 realizzato in stampa 3D e nel composito Windform LX 3.0 prima di essere montato sulla scheda. Courtesy PSAS

Il pacco batteria doveva contenere 18650 celle da sottoporre a test di vibrazione, fornendo allo stesso tempo isolamento termico ed elettrico dal resto del satellite. Windform LX 3.0 ha consentito ai membri della PSAS di realizzare un gruppo batteria estremamente compatto e robusto.

Test effettuati sulle parti in Windform

Prima dell’integrazione nel sistema di rilascio, OreSat0 e le sue parti in Windform LX 3.0 sono stati sottoposti ai seguenti test: vibrazione casuale 14 g su tre assi, ciclo termico da -40 a +80 °C e ciclo del vuoto. Le parti in Windform hanno performato in maniera impeccabile.

“Un satellite in orbita è esposto ad alcune delle condizioni più dure che un sistema possa sopportare: 14 g di vibrazioni casuali durante il lancio, il vuoto dello spazio che provoca il degassamento della maggior parte dei materiali plastici, e un intervallo di temperatura estremo da -40 °C, o più freddo!, a +100 °C, o più caldo!” sottolineano i membri della PSAS.

Vantaggi dell’utilizzo del materiale Windform LX 3.0

Il team della PSAS ha riconosciuto tre vantaggi cruciali nell’utilizzo del Windform LX 3.0 e della tecnologia di stampa 3D /processo di Sinterizzazione Laser Selettiva:

Secondo quanto riportato dagli studenti: “Lavorare con i nanosatelliti significa gestire un volume estremamente limitato, quindi avere la possibilità di trasformare e massimizzare l’uso dello spazio è un elemento molto vantaggioso. Quando utilizziamo parti stampate in 3D, riusciamo a compattare molti elementi in uno spazio ridotto, e possiamo così pianificare l’utilizzo di quasi ogni millimetro del satellite.

Avere a che fare con il design “finale” è sempre complicato: abbiamo pensato a tutto? Una volta che hai il pezzo in mano, è molto più difficile apportare modifiche. Fortunatamente, la stampa 3D ci permette di fare correzioni velocemente, se notiamo qualcosa di sbagliato.”

Uso del Windform LX 3.0 in futuri sottosistemi OreSat

Windform LX 3.0 è utilizzato per realizzare futuri sottosistemi OreSat, tra cui:

Meccanismo di rilascio dell’antenna monopolo

Disegno CAD della versione modificata dell’antenna turnstile di OreSat0, dettaglio. Le parti grigio chiaro sono in Windform LX 3.0. Courtesy PSAS
Disegno CAD della versione modificata dell’antenna turnstile di OreSat0, dettaglio. Le parti grigio chiaro sono in Windform LX 3.0. Courtesy PSAS

Una versione modificata del meccanismo di rilascio dell’antenna di OreSat0 che utilizza due elementi monopolo (banda L e banda UHF) invece di un’antenna turnstile. Il sistema fornisce anche supporto strutturale all’obiettivo della Cirrus Flux Camera, una telecamera a infrarossi a onde corte montata accanto al sistema di rilascio.

Sistema di rilascio dell’antenna elicoidale

Disegno CAD del nuovo sistema di rilascio dell’antenna elicoidale di OreSat, dettaglio. Le parti in azzurro sono in Windform LX 3.0. Courtesy PSAS
Disegno CAD del nuovo sistema di rilascio dell’antenna elicoidale di OreSat, dettaglio. Le parti in azzurro sono in Windform LX 3.0. Courtesy PSAS

Sistema di rilascio dell’antenna elicoidale con porta, filo e antenna elicoidale compressa.

Dopo che il satellite è in orbita, il filo bruciato consente alla porta di aprirsi e la molla si dispiega fuori e in posizione.

"Windform LX 3.0 ha rappresentato un punto di svolta per il nostro lavoro, ed è di gran lunga superiore agli altri materiali per tecnologie FDM, SLA e SLS che abbiamo usato. Windform LX 3.0 ci ha permesso di utilizzare la stampa 3D per innovare, iterare rapidamente e ridurre al minimo il volume e la massa dei nostri sottosistemi funzionando perfettamente nell’ambiente finale: lo spazio!”
team PSAS